Otomo, giapponese classe 1954, nasce infatti come architetto, ma già dagli anni settanta si dedica al fumetto.
Il suo primo grande successo è "Domu - Sogni di bambini" del 1980, dove l'ambiente nel quale interagiscono i personaggi è importante quanto i personaggi stessi.
Qui, infatti, serie di casermoni metropolitani costituiscono un quartiere ad alta densità di popolazione che, costringendo gli abitanti ad una convivenza forzata, ne amplifica i problemi e le ansie sfociando in manifestazioni di poteri paranormali.
Gli stessi elementi li troviamo nel suo capolavoro "Akira".
Pubblicato dal 1982 al 1990, e portato sullo schermo con un lungometraggio del 1988, questo fumetto ha il merito di aver sdoganato il manga (il fumetto giapponese) nel mondo occidentale, dove era praticamente sconosciuto.
È un'opera lunghissima (più di 2100 tavole) che è possibile recuperare nell'ultima riedizione del 2006 a cura della casa editrice Panini (Akira Collection - 6 volumi di 300/400 pagine ciascuno).
Il disegno di Otomo è un bianco e nero fitto di particolari, ma molto scorrevole nella lettura, con dialoghi ridotti all'essenziale e con lunghe sequenze mute.
Molte vignette mute riprendono scorci di città con edifici, attrezzature, fogne e sotterranei, e servono spesso da raccordo fra una scena e l'altra.
La città in questione è Neo-Tokyo (ricostruita dopo la III guerra mondiale), nella quale troviamo una banda di giovani teppisti di strada che viene in contatto con una strana organizzazione governativa controllata dall'esercito, e del gruppo di ribelli che la contrasta.
Questa organizzazione si occupa dello studio dei poteri extrasensoriali di un gruppo di bambini con la faccia da vecchi che, a causa del trattamento a cui sono sottoposti, sono obbligati ad assumere una droga potentissima.
In "Akira" troviamo alcuni degli elementi stilistici e dei temi ricorrenti del fumetto giapponese: personaggi a volte caricaturati, uso frequente di linee cinetiche, scenari post-atomici, protagonisti bambini/adolescenti.
Quest'ultimo aspetto è qui molto rilevante, da una parte vi sono bambini che a causa del loro potere non crescono ma invecchiano, dall'altro ragazzi che sono costretti a comportarsi da adulti dall'anarchia in cui è precipitato il loro mondo.
"Infine, per la seconda volta nella storia, gli uomini cominciarono un'opera di ricostruzione totale."
di Rossano Rossini e Federico Rigoni
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