Ho trovato quasi per caso questo articolo nel quale Luca Telese ricorda con affetto il grande Magnus (Roberto Raviola).
L'occasione potrebbe essere l'uscita per l'editore Rizzoli-Lizard della ristampa del Texone da lui disegnato "La Valle del Terrore", ma è più un omaggio al disegnatore scomparso 14 anni fa.
Impressionante il passaggio in cui, parlando della maniacalità del disegno di Magnus, riporta le parole del maestro:
“Adesso ti spiego – iniziò lisciandosi un baffo sale e pepe di foggia ottocentesca – ho dovuto fare dei calcoli. Che tipo di ferita era? Una ferita doppia, da arma da taglio. La lama è entrata lateralmente, si è infilata nella carne, poi è riuscita. Molto sangue, dunque: ma il muscolo non poteva essere leso perché lo sceneggiatore, più avanti mi scrive che Tex continua a sparare. Questo vuol dire – aveva spiegato Magnus facendosi serissimo – che il deltoide doveva essere stato trapassato senza compromettere il tendine. Poi Nizzi vuole che il ranger sia medicato: allora ho dovuto pensare a quanti punti di sutura mi servivano, ho dovuto consultare un amico medico, e ho deciso che ce ne volevano dodici!”.
Personalmente aspetto al varco l'uscita della ristampa a colori (per Repubblica/L'Espresso) del suo ultimo lavoro, nel quale il colore proprio non ce lo vedo.
giovedì 11 agosto 2011
Magnus
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