In questa bellissima storia Tex si imbarca (anche letteralmente dato che in Argentina ci arriva in nave) in un'avventura troppo grande anche per uno come lui.
Accorso in aiuto di un vecchio amico argentino, lo aiuterà in una campagna militare contro gli indios delle pampas, cercando di evitare gli stessi errori compiuti negli Stati Uniti nei confronti dei pellerossa.
Questa volta però le cose non vanno esattamente come previsto, quindi lui e il figlio Kit cercheranno di limitare i danni.
Una storia dalle atmosfere un po' alla Ken Parker, dove Tex non disdegna di passare come un ribelle pur di rimanere fedele ai suoi ideali, fino a spingersi, almeno apparentemente, ad un punto di non ritorno.
Alcuni fatti e personaggi storici che rimangono sullo sfondo rendono più concreta la storia.
Commoventi alcuni accenni al rapporto tra Tex e suo figlio.
L'uso non esagerato (come spesso accade nelle storie di Tex) delle di didascalie e l'uso abbondante (come spesso non accade nelle storie di Tex) di vignette mute rendono dinamico e scorrevole il racconto, forse un po' confuso nelle scene della prima battaglia dell'esercito argentino contro gli indios.
La storia sovverte alcuni stereotipi della serie (il personaggio umiliato in duello che non cerca vendetta, il confine non netto tra buoni e cattivi) pur mantenendone altri (il militare razzista).
Splendidi i disegni di Frisenda che già dalla copertina acquerellata ricorda il tratto di Milazzo (almeno del primo Milazzo), anche se lo stile del disegnatore di questo albo gigante e molto meno sintetico.
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