Zio Paperone è nato dalla penna di Carl Barks nel 1947, nella storia a fumetti “Natale sul Monte Orso”.
In questa storia l’immagine del ricco parente di Paperino è un po’ diversa da quella che siamo abituati a vedere oggi: è, almeno nella parte iniziale, un vecchio acciaccato e pieno di disprezzo verso gli altri (Don Rosa molti anni dopo ci spiegherà il perché di questo caratteraccio tipico dello Scrooge Dickensiano al quale il personaggio è ispirato).
Alcuni elementi grafici sono però già presenti e, nelle storie successive, si evolveranno per meglio adattarsi alle caratteristiche di un arzillo e ricco vecchietto.
Il bastone da passeggio con pomolo diventa un più pratico bastone dal manico ricurvo; gli occhiali sono sostituiti da più leggeri pince-nez; il vestaglione da camera con ampi risvolti lascia il posto ad una leggera e più dinamica palandrana; i basettoni che incorniciano il volto si riducono a due basette meno folte.
Recentemente riguardando alcuni vecchi cartoni di propaganda che venivano commissionati alla Disney negli anni della Seconda Guerra Mondiale, ho trovato un personaggio che è difficile pensare non sia servito da modello a Carl Barks nella raffigurazione della sua creatura più famosa.
Il cortometraggio è The Spirit of '43, nel quale Paperino, che raffigura il tipico uomo qualunque, viene consigliato su come spendere i suoi soldi dalle classiche coscienza buona e coscienza cattiva.
I due spiriti qui sono: da una parte un giovanotto dissoluto e antipatico che cerca di spingere Paperino a godersi i soldi guadagnati, dall’altra un saggio vecchietto scozzese che gli dice di risparmiare in vista del pagamento delle tasse di guerra.
Ecco, il vecchietto scozzese è raffigurato con alcune caratteristiche che saranno peculiari dello Uncle Scrooge Barksiano; le basette, gli occhialini e il bastone, oltre al fatto di essere scozzese.
Barks, prima di arrivare ai fumetti aveva collaborato, come intercalatore prima e come sceneggiatore poi, a diversi cortometraggi e a un lungometraggio (Bambi), ma nella sua filmografia (riportata nel volume “Carl Barks l’Uomo dei Paperi”) non appare questo cortometraggio.
È anche vero che non è semplice trovare traccia di questi cortometraggi di propaganda nelle varie filmografie più o meno ufficiali. I motivi potrebbero essere diversi: il probabile riutilizzo di inquadrature riprese da altri cartoni, il richiamo diretto alla guerra, il fatto che questi cartoni si discostino dalla “linea editoriale” della Disney, ma soprattutto il fatto di essere cortometraggi promozionali (o comunque commissionati da altri).
In questa storia l’immagine del ricco parente di Paperino è un po’ diversa da quella che siamo abituati a vedere oggi: è, almeno nella parte iniziale, un vecchio acciaccato e pieno di disprezzo verso gli altri (Don Rosa molti anni dopo ci spiegherà il perché di questo caratteraccio tipico dello Scrooge Dickensiano al quale il personaggio è ispirato).
Alcuni elementi grafici sono però già presenti e, nelle storie successive, si evolveranno per meglio adattarsi alle caratteristiche di un arzillo e ricco vecchietto.
Il bastone da passeggio con pomolo diventa un più pratico bastone dal manico ricurvo; gli occhiali sono sostituiti da più leggeri pince-nez; il vestaglione da camera con ampi risvolti lascia il posto ad una leggera e più dinamica palandrana; i basettoni che incorniciano il volto si riducono a due basette meno folte.
Recentemente riguardando alcuni vecchi cartoni di propaganda che venivano commissionati alla Disney negli anni della Seconda Guerra Mondiale, ho trovato un personaggio che è difficile pensare non sia servito da modello a Carl Barks nella raffigurazione della sua creatura più famosa.
Il cortometraggio è The Spirit of '43, nel quale Paperino, che raffigura il tipico uomo qualunque, viene consigliato su come spendere i suoi soldi dalle classiche coscienza buona e coscienza cattiva.
I due spiriti qui sono: da una parte un giovanotto dissoluto e antipatico che cerca di spingere Paperino a godersi i soldi guadagnati, dall’altra un saggio vecchietto scozzese che gli dice di risparmiare in vista del pagamento delle tasse di guerra.
Ecco, il vecchietto scozzese è raffigurato con alcune caratteristiche che saranno peculiari dello Uncle Scrooge Barksiano; le basette, gli occhialini e il bastone, oltre al fatto di essere scozzese.
Barks, prima di arrivare ai fumetti aveva collaborato, come intercalatore prima e come sceneggiatore poi, a diversi cortometraggi e a un lungometraggio (Bambi), ma nella sua filmografia (riportata nel volume “Carl Barks l’Uomo dei Paperi”) non appare questo cortometraggio.
È anche vero che non è semplice trovare traccia di questi cortometraggi di propaganda nelle varie filmografie più o meno ufficiali. I motivi potrebbero essere diversi: il probabile riutilizzo di inquadrature riprese da altri cartoni, il richiamo diretto alla guerra, il fatto che questi cartoni si discostino dalla “linea editoriale” della Disney, ma soprattutto il fatto di essere cortometraggi promozionali (o comunque commissionati da altri).
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