domenica 4 marzo 2012

A me questo Tex piace sempre di più...

Riciclo la recensione fatta qualche anno fa in occasione della prima pubblicazione, dopo qualche correzione e consiglio, per una prova di collaborazione con il blog Lo Spazio Bianco, per il quale, presumo non se ne faccia niente in quanto non ho avuto più notizie.


In questa bellissima storia, Tex si imbarca (letteralmente, dato che in Argentina ci arriva in nave) in un'avventura alla quale il Nostro, solitamente pressoché infallibile, non riuscirà a dare conclusione positiva.

Convocato da un vecchio amico argentino, lo aiuterà in una campagna militare contro gli indios delle pampas, cercando di evitare gli stessi errori compiuti negli Stati Uniti nei confronti dei nativi.
Una storia a tratti epica, dalle atmosfere un po' alla Ken Parker, dove Tex, il figlio Kit e una manciata di disertori non esitano a schierarsi contro l’esercito argentino, fino a spingersi verso un punto di non ritorno, cercando di limitare i danni e rimanendo fedeli ai propri ideali.

Un’ottima sceneggiatura da parte di Mauro Boselli.
L'uso non esagerato delle didascalie e l'uso abbondante di vignette mute rendono dinamico e scorrevole il racconto, forse un po' macchinoso nelle scene della prima battaglia dell'esercito contro gli indios. La storia sovverte alcuni stereotipi della serie (il personaggio umiliato in duello che non cerca vendetta, il confine non netto tra buoni e cattivi) pur mantenendone altri (il militare razzista).
Alcuni fatti e personaggi storici sullo sfondo rendono più concreta la vicenda.
Splendidi i disegni di Pasquale Frisenda che, già dalla copertina acquerellata, ricordano il tratto del primo Milazzo. Azzeccato l'uso di un chiaro scuro non netto, ma a tratti sfumato (che la non invadente aggiunta del colore non nasconde, ma a tratti esalta) e che rende bene l'idea di un'ambientazione insolita per il nostro eroe.

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