sabato 21 luglio 2012

Sulla (presunta) seduzione degli innocenti (o presunti tali)




Premetto che, secondo me, è sbagliato sostenere che episodi come il recente massacro avvenuto in Colorado siano dovuti (anche) all'influenza che possono avere film o fumetti. O, almeno, si rischia di allontanarsi da quello che dovrebbe essere il vero motivo di dibattito, cioè la facilità di reperire armi (negli Stati Uniti).

Sono interessanti gli interventi di autori rinomati come Roberto Recchioni (qui e qui), che si sofferma sulla necessità di creare opere in modo consapevole, e Moreno Burattini (qui) che invece ha una diversa visione del problema.
Ci sono passaggi apprezzabili e condivisibili in entrambi gli articoli, ma, personalmente, mi trovo più d'accordo con il secondo.
In particolare:
"Mai mi sognerei di dire: “Non guardate i film con Bruce Willis”. Non è il cinema che fa cominciare a fumare! Del resto, la gente fumava anche prima che il cinema fosse inventato. E’ il cinema che raffigura la realtà: se nel mondo si fuma, la rappresentazione del mondo deve tenerne conto, pena il fallimento del proprio compito. Di nuovo: l’umanità non fuma perché gli attori fumano, ma gli attori fumano perché fuma l’umanità."
E anche:
"I genitori e gli insegnanti a dover operare affinché i ragazzi abbiano gli strumenti per interpretare nel giusto modo il senso delle storie proposte su qualunque pagina o qualunque schermo. Ma alcuni insegnanti e genitori, non riuscendo con i loro scarsi mezzi a educare i giovani a loro affidati e non essendo in grado di guidarli nel periglioso guado del discernimento individuale, cercano affannosamente un capro espiatorio su cui scaricare la colpa del proprio fallimento."

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