lunedì 12 novembre 2007

Corto Maltese


"Sono l'oceano pacifico e sono il più grande di tutti. Mi chiamano così da tanto tempo, ma non è vero che sono sempre calmo."

Comincia così la prima avventura di Corto Maltese "una ballata del mare salato", una storia ambientata nei mari del sud, nella quale proprio il mare fa da sfondo e a volte da padrone degli eventi. Nel mezzo di questa immensa distesa d'acqua fa la sua apparizione il marinaio-pirata-avventuriero più famoso del mondo dei fumetti e sempre in mezzo al mare si conclude l'avventura dei protagonisti.

La storia, ambientata tra il 1913 e il 1915, racconta l'odissea dei due cugini Groovesnore, la bella Pandora e il giovane Cain, che vengono "salvati" dal naufragio dal capitano Rasputin (eterno socio-nemico di Corto). Purtroppo, i loro salvatori si riveleranno dei pirati che, agli ordini del misterioso Monaco, scorrazzano per i mari della Nuova Guinea attaccando le navi inglesi con lo scopo di rifornire di carbone la flotta della marina imperiale tedesca. I due ragazzi si renderanno presto conto che l'unica speranza di uscire vivi da quest'avventura è stare vicino a Corto Maltese, che pur sembrando distaccato dagli eventi si dimostra un eroe romantico e disincantato.

Altri personaggi degni di nota sono: Il tenente di vascello Slutter, costretto, suo malgrado, ad allearsi con i pirati per ordine del comando tedesco; Tarao, un marinaio maori; Cranio e Sbrindolin, due marinai polinesiani che parlano, come gli altri indigeni, in veneziano. Spiega lo stesso autore: "I polinesiani che disegno per Una Ballata del Mare Salato hanno una parlata dolce come quella dei veneziani, e per questo mi diverto a farli parlare nel dialetto di mia madre."

I personaggi di questa avventura, ed in generale tutti i personaggi di Hugo Pratt, sono saggi e conoscono l'ironia e qualche volta il sarcasmo.

"Tutti i protagonisti della Ballata viaggiano nell'arcipelago dell'incertezza." Non sanno seguire i pescecani come Tarao (l'unico che arriva dove vuole e deve, quasi in linea retta).

È incerto anche il disegno e Corto non ha i tratti essenziali e definiti che assumerà con il tempo e con il susseguirsi di storie e che lo renderanno un'icona dell'avventura. Corto, oggi inconfondibile, all'epoca della Ballata si cerca ancora. Proprio per questo la Ballata rimane nella mente dei suoi primi lettori come un evento, il modello di un nuovo modo di fare letteratura attraverso il fumetto." (estratto dalla prefazione di Umbreto Eco)

Una Ballata del Mare Salato nasce al Lido. Hugo Pratt lavorava, preferibilmente di buon mattino, seduto di fronte al mare e deve molto, come scrive lo stesso Pratt in introduzione alla prima storia di Corto Maltese, allo scrittore irlandese Henry de Vere Stackpoole e alla sua novella "La laguna azzurra": "...Fu questo scrittore...che per primo mi fece amare i mari del Sud...". Ma, in generale, si potrebbe dire che l'amore per l'avventura il nostro autore lo avesse inscritto nel proprio DNA, amore alimentato negli anni della giovinezza dalla lettura di libri (Stevenson, Conrad) e soprattutto fumetti (l'Avventuroso, l'Audace) e dall'esperienza africana, dove si trasferì con la famiglia all'età di 10 anni: "...un'età pronta ad assimilare emozioni, costumi, amicizie...".

Hugo Pratt vive come dimensione esistenziale l'avventura. Sembra volersi immedesimare nei personaggi delle storie da lui stesso create, da assumerle alla fine come realtà, l'unica che valga la pena di essere vissuta (dall'introduzione di Gianni Brunoro al volume "L'ultima Ballata").

Hugo Pratt nasce "per puro caso" a Rimini il 15 giugno 1927 e muore (ma in un caso come il suo ci si aspetterebbe inconsciamente una specie di immortalità) a Grandvaux, sobborgo di Losanna, il 20 agosto 1995. Corto Maltese, che nasce proprio con Una Ballata del Mare Salato, invece non è destinato a morire. Forse perché in una delle sue avventure beve un filtro della giovinezza e quindi dell'immortalità, o più probabilmente perché ha acquisito la statura di una delle creature immortali del genio umano.

di Rossano Rossini e Federico Rigoni
da "Postilla" n.11

Nessun commento: